….erano una band rock come tutte, con i loro odi e
dissapori sopiti.
Magari si volevano anche bene, facevano ottima
musica, composta da loro, ma non disdegnavano
le cover. Si erano dati anche dei dolci soprannomi:
“Bigodino” per come ama e cura i suoi capelli.
Alla chitarra elettrica Fender o Stratokast .
“Il faccia”. Ogni scusa è buona per lui, per
ammirare la propria immagine riflessa in ogni
vetro o specchio. Chitarra basso.
“Bombetta.” Per il cappello omonimo che non
toglie mai. Neppure quando dorme o scopa. (Lo
dicono, ma non ci credo). Alla batteria.
Il sottoscritto front man, chiamato”Mani di Fata”
o più brevemente “Fatina”. Tastiere e voce solista.
“Ottone Trombone”. Per lo strumento che suona,
e per via della sua iper attività sessuale. Il sax.
“Ian.” Parafrasando il famoso Ian dei Jethro Tull. Il
flauto traverso e dolce. Dolce anch’esso nella sua
fragilità da elfo, da efebo.
E l’agente magnaccia che ci vendeva a chi ci voleva
adoperare, chiamato “Eminenza grigia.”
Erano sul punto dell’ultimo gradino verso la
celebrità, ma il livore, la noia, i rancori non
elaborati e, mettiamoci anche qualche vizietto, li
trascinò alla disfatta. Il loro front man, voce e
tastiere, tentò con una proposta di emancipare il
gruppo facendo sì che, componendo un racconto
tragico musicale, ognuno creando da se stesso un
brano poi da riunire con gli altri, una specie di
opera rock maledetta, gli stessi potessero con un
guizzo di interesse comune uscire dalla loro apatia
e ultima crisi. Ma nulla. Gli diede carta bianca e
penna, ma la carta rimase bianca. La penna restò
intonsa.
Decise così di proseguire da solo, isolandosi egli
stesso, creando la sua personale opera poi da
musicare. Ma ben presto si accorse che lo scritto
procedeva quasi da solo, autonomo, quasi con vita
propria. Addio musica.
La Terra è arrivata alla sua ultima chance: una
guerra totale nucleare e il suo dopo. Milioni di
morti insepolti. L’ultima par-venza di umanità
sopravvissuta langue sbandata ovunque. Feriti e
malati vengono alla meglio raggruppati e riuniti.
I pochi cer-velli intellettuali rimasti coscienti si
passano parola e si riunisco-no per dare una
parvenza di ordine o di riorganizzazione aiutati e
non poco da quei diavoli unici rimasti
motorizzati degli Hell Angel.
Il racconto di vita dolorosa vissuta interiore del
musicista si in-terseca quindi quasi come in una
simbiosi col suo scritto.